L’ondata di caldo di questi giorni ha portato alla ribalta la questione delle multe (previste dal Codice della strada) in caso in cui si stia fermi, chiusi in auto, con il condizionatore acceso. Ma si rischia davvero di prendere la multa? La norma che prevede le sanzioni esiste, ma si riferisce a un comportamento ben preciso e non ad ogni qualvolta ci si ferma con l’auto. Vediamo quando si applica e perché esiste.
Il gran caldo di certo non aiuta gli spostamenti. Tuttavia il condizionatore dell’automobile può essere certamente un strumento molto apprezzato da chi deve utilizzare l’auto per spostarsi, tanto che qualcuno potrebbe anche approfittare per rimanere in auto fermo, con motore acceso, per “godersi” un po’ di fresco. Tuttavia, è bene dirlo subito, si tratta di un comportamento che presenta delle criticità dal punto di vista del Codice della strada e potrebbe persino portare a una sanzione.
E’ sempre vietato quindi stare fermi in macchina con l’aria condizionata accesa? E perché esiste un divieto simile? Per rispondere a queste domande serve andare a vedere quello che dice il Codice della strada in merito a questo comportamento e cercare di capire il motivo che ha spinto il legislatore a prevedere addirittura delle sanzioni.
L’articolo di riferimento è l’articolo 157 del Codice della Strada. Una articolo non certo introdotto in occasione di questa ondata di calore come invece erroneamente riportato da molte testate. Ma cosa dice questo articolo? Il comma 7-bis recita: “E’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma (da € 223 a € 444)“.
La norma è chiara: se intendo sostare a lungo in macchina, con il motore acceso, solo per “godermi” un po’ di fresco rischio la multa. E se mi fermo solo per aspettare qualcuno, oppure rimango fermo ad esempio a un passaggio a livello o in una coda di traffico? In questi casi la risposta è no, non si rischia alcuna multa. Proviamo a spiegare perché.
Leggendo con attenzione la norma, si fa riferimento esplicito al caso in cui si sta facendo una “sosta” che (sebbene le due parole possano sembrare sinonimi) non ha lo stesso significato di “fermata“. La fermata, infatti, come spiegato al comma 1b dello stesso articolo, è una pausa breve che viene definita come “la temporanea sospensione della marcia anche se in area ove non sia ammessa la sosta (per consentire la salita o la discesa delle persone, ovvero per altre esigenze di brevissima durata)“.
Per far comprendere meglio di cosa si parla, la norma aggiunge: “durante la fermata, il conducente deve essere presente e pronto a riprendere la marcia”. In soldoni, se mi fermo per poco tempo sul ciglio della strada, restando in auto, per aspettare ad esempio che salga una persona e dopo riprendo la marcia, allora sto facendo una “fermata”.
Al comma 1c invece si ha la definizione di “sosta” ovvero “la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo, con possibilità di allontanamento da parte del conducente“. La sosta infatti, proprio perché è prolungata e posso scendere e allontanarmi dall’auto, deve essere fatte nelle apposite aree di sosta.
Secondo l’articolo 157, quindi, la sanzione è prevista se sosto, ovvero se lascio l’auto con motore acceso per un lungo periodo di tempo al solo scopo di rinfrescare, anche se sono in un’apposita area di sosta. La norma, quindi non si applica in caso di “fermata” ovvero se accosto e rimango fermo per poco tempo con motore acceso nell’attesa che qualcuno salga in macchina, né certamente se sono costretto a star fermo dal traffico o da un qualche altro ostacolo che posso incontrare mentre sono in fase di marcia.
Ovviamente lo scopo del comma 7bis dell’articolo 157 è quello di limitare gli sprechi di carburante (o energia) e soprattutto l’inquinamento: per poter tenere acceso il condizionatore è necessario infatti tenere anche il motore acceso.
Tuttavia, quando le temperature sono elevate, mantenere il raffrescamento del veicolo può diventare una questione di sicurezza e di salute. L’abbiamo studiato e dolorosamente imparato nei tristi casi di cronaca di bimbi dimenticati in auto: in pochi minuti al sole anche con temperature decisamente più miti di quelle attuali il veicolo diventa un ambiente dove bambini, animali e anziani possono avere un colpo di calore anche letale. A seconda del colore del veicolo, dell’esposizione, della temperatura esterna e del vento l’aumento di temperatura può essere più o meno rapido (e arrivare anche a 10 °C ogni 10 minuti).
Per maggiori informazioni e supporto gratuito (ANCHE a DISTANZA) non esitare a contattarmi.
p.a. Nunzio Costa